Trattata una mozione presentata dal consigliere Garofalo e riguardante la problematica della raccolta dei rifiuti solidi urbani con critiche rispetto alla Kalat Ambiente. Nel corso della discussione sono interventuti, il consigliere Bauccio PDL ,denunciando alcuni comportamenti deprecabili degli operatori ecologici, il consigliere Li Rosi (MPA), fortemente critico con l’amministrazione, ipotizzando la possibilità di chiedere le dimissioni dell’Assessore al ramo e del Sindaco, altre critiche provenienti da Aleo (popolari), De Pasquale (PDL), De Caro (MPA), Pozzo (360), il consigliere Pulvirenti (Unione-PD), riteneva positiva l’azione dell’amministrazione attuale, tuttavia non era contrario ad un tavolo di confronto con la Kalat Ambiente. L’assessore Di Stefano ha ampliamente replicato. Il provvedimento è passato all’unanimità. Di fatti si chiede una maggiore attenzione al territorio da parte di Kalat Ambiente e si chiede un tavolo di confronto continio.
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Il PDL sui mutui: Voto responsabile
Istruttoria pratiche condono edilizio a Caltagirone
La Sicilia: l’approvazione di una mia proposta
Mafia. Lombardo accusato di concorso esterno alla mafia, e i magistrati assessori Russo e Chinnici non si dimettono
Ancora una tegola sulla Sicilia. Ormai è ufficiale, Raffaele Lombardo, presidente della Regione Siciliana, è indagato per concorso esterno alla mafia. Dopo Cuffaro, peraltro già condannato anche in appello, l’onta della ragnatela mafiosa stazione ancora su Palazzo D’Orleans e Palazzo Reale.Eppure, solo qualche giorno fa abbiamo letto di dichiarazioni incoraggianti quali : siamo usciti da un tunnel …!
Raffaele Lombardo in rapporti con la mafia catanese. Voci da tempo si rincorrevano lungo le strette vie della libera informazione ma oggi la notizia è ufficiale, il presidente della Regione è indagato perché accusato non solo di avere rapporti con i boss mafiosi delle cosche catanesi, ma di essere stato eletto con i voti della mafia, e l’accusa è : concorso esterno in associazione mafiosa.
Secondo la Procua,l’elezione di Angelo Lombardo fu festeggiata con un sontuoso pranzo a base di vino rosè e quaglie alla brace. Gli esponenti delle famiglie Santapaola ed Ercolano il 4 giugno 2008, sempre secondo quanto afferma la Procura, erano con Angelo Lombardo, al Raffaele Lombardo, dopo la sua elezione a presidente della Regione, avrebbe assegnato il ruolo di «tramite operativo per i rapporti con l’ organizzazione criminale che continuano a far capo ancora a lui».
Gli inquirenti ritengono «provata l’ esistenza di risalenti rapporti, diretti e indiretti, degli esponenti di Cosa nostra con Raffaele ed Angelo Lombardo» e sono convinti del «Rapporto non occasionale né marginale ma cospicuo, diretto e continuativo grazie al quale l’ uomo politico poteva avvalersi del costante e consistente appoggio elettorale della criminalità organizzata di stampo mafioso a lui vicina».
Sono accuse pesanti come un macigno, circostanziate e che dovrebbero indurre Raffaele Lombardo a rimettere il suo mandato e permettere alla Sicilia di andare a votare per eleggere, sempre che sia possibile considerato che Lombardo segue a ruota Cuffaro, già condannato per fatti di mafia, una classe dirigente non collusa.
Non è servito a Lombardo circondarsi di magistrati in giunta.
Eppure, tutti sembrano attendere. La cosa che appare clamorosa è che intorno a questo presidente accusato di concorso esterno alla mafia, stanno ancora comodamente seduti nelle splendide poltrone del potere, due magistrati, o ex magistrati, che rispondono al nome di Massimo Russo e Caterina Chinnici.
Quantomeno dovrebbero dimettersi per coerenza con la loro “qualifica” di tutori del diritto e della giustizia.
Non lo fanno, attendono gli eventi, ma più passano i giorni e più diminuisce la loro credibilità di uomini e donne della giustizia ancorchè prestati (si fa per dire) alla politica.
La loro posizione è insostenibile e non giustificabile
Il fallimento del bipolarismo
Assistiamo al fallimento del bipolarismo. Oramai è da 18 anni che si prova a fare governi Nazionali improntati sul personalismo dei primi ministri e basati su coalizioni che ci presentano un programma su cui votare. Ma puntualmente dopo le elezioni arrivano le dissoluzioni. Quello che è successo in Sicilia è davvero vergognoso. Si vota per un programma ed una coalizione e si ci ritrova governati da altri. A livello Nazionale, Berlusconi e Fini provocano una scissione disastrosa nel PDL, per il quale tanto si era lavorato e sul quale tanto si era sperato. Si pensava che fosse la buona volta, finalmente un bipolarismo con PDL da una parte e PD dall’altra. Invece no, le forze estremiste sempre pronte a tirare la giacca. La politica è così, perchè tutti giocano a salvaguardare la poltrona ed in questo sisstema bipolare, bisogna indebolire gli altri per affermare se stessi. Tornare alla prima Repubblica? Forse più corretto dire che c’è bisogno di una terza repubblica. Il bibolare va bene, ma probabilmente è meglio che si formi in parlamento, così come prevede la costituzione. Tanto i programmi che presentano le coalizioni, puntualmente, vengono sempre disattesi. Meglio dare il consenso ai partiti, secondo i singoli programmi, affinchè formino maggioranze (in parlamento) dove sia possibile mediare le singole proposte. L’indicazione del premier a questo punto, diventa inutile, un bel proporzionale con la scelta dei candidati lasciata ai cittadini ed il gioco è fatto. E’ ora di tornare indietro, con la consapevolezza che il sistema bipolare non può più dare risposte.