serata densa di provvedimenti. Ultimata la fase della trattazione dei debiti fuori bilancio Approvato un ODG sull’agricoltura presentato dalla CIA. Approvato il regolamento per la partecipazione popolare (con un emendamento del PDL). Approvato il regolamento per le aree mercato. Approvate le linee guida per la redazione del PRG. Approvata una mozione per chiedere interventi nel quartiere musicisti.
Consiglio Comunale del 19/772010
Riunione delle commissioni consiliari per l’elezione di presidenti e vicepresidenti.
Prima commissione (Bilancio, affari generali) : Presidente Russo Giovanni (Centrosinistra) Vicepresidente Lo Nigro Gaetano (PDL)
Seconda Commissione (attività produttive, attivita sociali): Presidente Failla Francesco(MPA), Vicepresidente Pozzo Filippo (Democratici Siciliani 360).
Terzia Commissione (urbanitica lav pubblici): Presidente Sergio Domenica (PDL), Vicepresidente Petrosino Carmelo (centrosinistra).
A seguire il consiglio comunale con la trattazione di due debiti fuori bilancio.
LA SICILIA del 17/7/2010 – Lotto minimo», riduzione operativa Caltagirone
In periferia si potrà costruire una casa singola da 120 mq in uno da 700 mq
Sabato 17 Luglio 2010 Catania (Provincia), pagina 49
Con l’approvazione definitiva – da parte dell’assessorato regionale al Territorio – del provvedimento varato (a larghissima maggioranza: un solo astenuto) il 30 settembre 2008 dal Consiglio comunale di Caltagirone, diventa operativa la riduzione (da 2mila a 700 metri quadrati) del cosiddetto «lotto minimo» utile per edificare nelle zone C3 (vale a dire le aree periferiche o immediatamente a ridosso di quelle periferiche) del Piano regolatore generale. Pertanto, adesso su un lotto di 700 metri quadrati sarà possibile costruire una casa «singola» di circa 120 metri quadrati. Con il provvedimento viene definita in maniera dettagliata la tipologia di abitazioni realizzabili: alloggi mono e bifamiliari isolati. Adesso, al Consiglio comunale, competerà una presa d’atto. Commenti improntati a soddisfazione a Palazzo dell’Aquila, sede centrale del Municipio di Caltagirone. «Il provvedimento in questione – sottolinea l’assessore comunale all’Urbanistica, Domenico Palazzo – determina una spinta considerevole all’edilizia privata e permette la costruzione di alloggi più a misura d’uomo e meglio armonizzati col territorio, per via di una tipologia edilizia più confacente alle aree periferiche».
«In questo modo si chiariscono incertezze interpretative e si evita l’insorgere di possibili contenziosi fra privati – afferma il sindaco calatino Francesco Pignataro – attraverso l’indicazione di regole certe e delle condizioni per strutturare al meglio le nuove aree, anche dal punto di vista della necessaria dotazione dei servizi».
Il presidente del Consiglio comunale, Fortunato Parisi, rileva «i benefici, di diverso ordine e grado, che potranno determinarsi grazie alle modifiche apportate al lotto minimo, andando così incontro alle esigenze dei cittadini». Già in occasione del «varo», da parte dell’assise cittadina, le dichiarazioni dei consiglieri dei vari schieramenti politici sottolinearono soprattutto gli aspetti positivi del provvedimento
tratto dal quotidiano “LA SICILIA”.
Non ci resta che il BLOG
L’OPPOSIZIONE UTILE
consiglio comunale del 12-7-2010
approvati due debiti fuori bilancio previo emendamenti presentati dal gruppo PDL. A seguire approvato il provvedimento di programmazione delle attività di somministrazione di alimenti e bevande alla luce del decreto legislativo n. 59/2010, ovvero la liberalizzazione per l’apertura di esercizi pubblici (bar ristoranti e similari), con la individuazione di una zona di salvaguardia all’interno del nucleo del centro storico.
Sul provvedimento presentati 2 emendamendi dal gruppo PDL. Con uno si chiedeva che all’interno della zona di salvaguardia la superficie minima per aprire l’esercizio passasse da mq 50 (proposti dall’amministrazione con il provvedimento) a mq 30( proposti con la modifica richiesta dal PDL). Parere contrario dell’amministrazione, l’ufficio non si è espresso. La proposta del PDL non passata causa l’astensione del gruppo dell’unione (che sostiene l’amministrrazione) e i voti contrari di alcuni consiglieri dell’MPA presenti in aula. L’altro emendamento riferiva alla proposta di una modifica per consentire l’apertura di esercizi anche dove vi sono barriere architettoniche causate dalla viabilità stradale (ad esempio un ristorante o un bar che si raggiunge percorrendo una scalinata). La proposta iniziale, infatti, non era chiara e pareva che non si consentisse di aprire esercizi pubblici in queste circostanze (dove le barriere architettoniche ai diversamenti abili non sono causate dall’esercizio ma dalla strada pubblica). L’emendamento è stato acconlo pur con i voti contrari dei consiglieri dell’MPA . Infine per l’intero provvedimento il voto favorevole del consiglio comunale.
Come Gruppo siamo rimasti molto scettici rispetto al fatto che non sia passato l’emendamento (di buon senso), che riduceva la superficie minima per aprire un esercizio. Paradossalmente, si consente di aprire un esercizio di somministrazione in un chiosco (concesso dal comune senza superficie a disposizione degli utenti!!) e non si consente di aprire un piccolo bar con somministrazione in un locale di 49 mq (se oggi applicassimo questo nuovo regolamento chiuderebbero metà dei bar in centro storico!!) . Ma sembra che il buon senso sia difficile da fare prevalere, anzi, forse prevalgono altre logiche………….
legge Anselmi
Nella legge Anselmi interessanti i primi due articoli:
Il primo afferma che si “considerano associazioni segrete e come tali vietate dall’ articolo 18 della Costituzione quelle che, anche all’ interno di associazioni palesi, occultando la loro esistenza ovvero tenendo segrete congiuntamente finalita’ e attivita’ sociali, ovvero rendendo sconosciuti, in tutto o in parte ed anche reciprocamente, i soci, svolgono attivita’ diretta ad interferire sull’ esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di amministrazioni pubbliche, anche ad ordinamento autonomo, di enti pubblici, anche economici, nonche’ di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale”. L’ articolo 2 prevede per i promotori di tali associazioni la pena della reclusione da uno a cinque anni. I semplici partecipanti sono puniti con il carcere fino a due anni. I restanti articoli stabiliscono le procedure e gli effetti di tipo disciplinare in cui incorrono i dipendenti pubblici, civili e militari, che risultino, in base a fondati sospetti, appartenere ad associazioni segrete: tra l’ altro e’ prevista la sospensione dal servizio.
Mi pare che non si salvi quasi nessuno !! Ciò in considerazione del fatto che i partiti sono associazioni politiche e che è prassi che chi ne fa parte, interferisce con l’esercizio di funzioni delle amministrazioni pubbliche. Poi la linea di demarcazione tra quello che è corretto e quello che è scorretto diventa quasi impercettibile!