di Massimo Lorello
Russo: “Ma risparmieremo almeno 50 milioni”
La riforma della sanità passa all´Assemblea regionale con il voto compatto della maggioranza (che approva anche l´esercizio provvisorio fino al 30 aprile e rinnova per un mese i contratti dei precari), e la bocciatura del Pd. È una legge, quella sulla sanità, che ha l´ambizione – a sentire l´Mpa – di creare un modello per la nazione intera ma soprattutto ha l´obiettivo di risanare il settore che negli ultimi anni si è mangiato la maggior parte dei fondi regionali. A conti fatti, però, con il nuovo sistema le poltrone dei manager saranno otto in più rispetto alle attuali, anche se 46 posti da alto burocrate sanitario sono a esaurimento. Tutto per fare risparmiare, almeno in prima battuta, cinquanta milioni, a detta dell´assessore Russo.Le aziende. Attualmente sono 29, con la riforma che entrerà in vigore dal prossimo 1° settembre verranno ridotte a 17. Eliminate le Ausl, ogni provincia avrà la sua Asp, acronimo di azienda sanitaria provinciale. A queste si aggiungono tre aziende ospedaliere di riferimento regionale cioè Villa Sofia-Cervello a Palermo, Papardo-Piemonte a Messina e Cannizzaro a Catania, due azienda di riferimento nazionale di alta specializzazione (Arnas) ovvero il Civico a Palermo e il Garibaldi a Catania, e i tre policlinici di Palermo, Messina e Catania.I distretti. Ciascuna Asp si articolerà nei distretti ospedalieri (20 in tutta la Sicilia) che saranno costituiti dall´aggregazione di medi e piccoli ospedali. I distretti ospedalieri goderanno di autonomia tecnico-gestionale ed economico-finanziaria e saranno guidati da un coordinatore sanitario e da un coordinatore amministrativo individuati dal direttore generale. Alle Asp faranno riferimento anche i distretti sanitari che costituiscono l´articolazione territoriale dell´azienda e che erogheranno le prestazioni in materia di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione ed educazione sanitaria. I distretti, nove in tutto, avranno un direttore sanitario e un direttore amministrativo.I manager. L´attuale sistema annovera 29 direttori generali e altrettanti direttori sanitari e amministrativi (87 burocrati in tutto), con la riforma si ridurranno a 51. Gli attuali 73 direttori di presidio si ridurranno a 13 tenendo conto di quelli che si occupano delle grandi aziende. Ma ce ne sono altri 46 riferiti ai piccoli nosocomi che sono a esaurimento. Vanno aggiunti, infine, 58 coordinatori di presidio. Le cariche dirigenziali del nuovo sistema sono dunque 168 contro le 160 del precedente modello. I direttori generali decadranno in caso di mancato raggiungimento dell´equilibrio economico di bilancio in relazione alle risorse negoziate nonché in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi: il loro contratto avrà durata triennale, rinnovabile per altri tre anni nella stessa azienda. Gli attuali direttori decadranno il primo settembre 2009.Il 118. Il servizio di emergenza urgenza sarà pubblico, ancora da decidere se lo guiderà una società o una fondazione. Nel triennio successivo all´entrata in vigore della legge non si potrà impiegare personale in numero superiore a quello utilizzato dall´attuale gestore e sempre nei prossimi tre anni non verranno fatte assunzioni. Quattro centrali operative coordineranno il servizio dividendosi il territorio. Avranno sede rispettivamente al Civico di Palermo, al Cannizzaro di Catania, al Papardo-Piemonte di Taormina e all´Azienda sanitaria di Caltanissetta. Verranno attivate anche nove unità periferiche (una per provincia).I privati. Riconosciuta la pari dignità tra strutture pubbliche e private per queste ultime si terrà conto del fabbisogno sanitario, degli standard occupazionali e del rispetto degli obblighi contrattuali in materia di lavoro e di previdenza. È stato introdotto, infine, il criterio della premialità per le strutture capaci di assistere pazienti provenienti da altre regioni
fonte “La Repubblica” edizione Palermo 26/3/2009